domenica 11 novembre 2012

Per non dimenticare















Emma Danini, Per non dimenticare, Edizioni Albatros, Roma 2011


Le riflessioni di Marco Focchi sul libro di Emma Danini si possono leggere nel nuovo sito seguendo il link 

Per non dimenticare

4 commenti:

  1. elettrarinaldi@yahoo.com

    Message flagged
    Tuesday, November 13, 2012 11:38 AM
    Grazie. Non ho ancora letto il libro, ma non condivido - per quanto mi
    riguarda - che la scrittura sia "un surrogato della memoria, un aiuto,
    una possibilità di tornare sulla traccia che abbiamo lasciato, la
    speranza che alcuni frammenti significativi della vita non vadano
    perduti". Forse può esserlo per chi scrive un diario, o tenta una
    scrittura "terapeutica" - per me l'effetto eventuale della scrittura è
    sempre "nonostante" la scrittura (anche se non credo di riuscire a
    spiegarmi bene...). C'è nell'atto dello scrivere qualcosa che entra in
    gioco, senza possibilità di intervento; la memoria ha la sua parte, ma
    nel momento stesso in cui qualcosa si scrive - anche ora, in questo
    momento - è già "altro", e quel che si scrive è sempre diverso da quel
    che si sta scrivendo.

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  2. Evidentemente, se non è d'accordo con la visione abituale della scrittura, che ho cercato di sintetizzare nelle ultime righe, è probabilmente perché è invece d'accordo con la tesi dell'autrice. Mi dirà, se vuole, dopo aver letto il libro.

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    1. Un altro punto di vista, quello di Michela Marzano:

      Oggi una persona mi ha chiesto perché scrivo. Se avessi in mente un pubblico ben preciso. Se ogni volta avessi un obiettivo particolare.

      Già... perché scrivo?

      C'è chi scrive per raccontare storie. Per far sognare. Per divertire. E c'è chi ci riesce benissimo. Ci sono libri capaci di prenderci per mano e accompagnarci alla scoperta di tanti universi diversi, fatti di storie tristi o felici. In fondo poco importa. Ciò che conta è la scoperta e la meraviglia. Mettere da parte il proprio quotidiano per vivere quello che altrimenti non si sarebbe mai potuto conoscere.

      C'è chi scrive per ricostruire il mondo. Dopo averlo smontato per mostrarne i problemi. Per spiegare come ci si dovrebbe comportare. Il giusto e il bene. Il valore delle cose e il loro rispetto...

      Io, però, non scrivo né per raccontare storie, né per rifare il mondo.

      Io scrivo solo perché non posso fare altro che scrivere. Perché talvolta le parole irrompono. Perché è l'unica cosa che mi piace veramente.

      Scrivo per rintracciare il bandolo della matassa della mia vita. Scrivo per fare chiarezza all'interno del mio cuore. Scrivo per mettere delle parole su quello che provo. Scrivo per capire cosa sia l'amore...

      In fondo, scrivo per me. Anche se talvolta qualcun altro si riconosce in quello che scrivo... La magia della scrittura. Che sorprende chi scrive forse ancora di più di chi legge...

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  3. Credo che le motivazioni di Michela Marzano siano molto vicine a quelle di Emma...

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