mercoledì 4 luglio 2012

Dal sintomo-verità al sintomo-pulsione



Conferenza di Marco Focchi tenuta presso l'Istituto freudiano a Milano, il 16 giugno 2012.








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2 commenti:

  1. Salve, articolo molto interessante...E' evidente che nel primo Freud, quello dell'interpretazione dei sogni, prevale una concezione del tipo senso-verità...la mia domanda è: se il sogno rimane un sintomo, come cambia l'interpretazione del sogno, nel momento in cui non dobbiamo svelare la realizzazione del desiderio, ma vederne la...funzione? Non credo ci siano, per es., studi sui sogni che applichino questa seconda concezione di Freud, mi piacerebbe sapere se lei conosce dei libri che espongano questo tipo di approccio... E poi un'altra domanda: rimanendo sempre nell'orizzonte veritativo del senso, non è possibile attraverso il disvelamento del desiderio rimosso, riorientare la pulsione verso altre mete più facilmente raggiungibili, rendendo cosi non necessaria l'introduzione del concetto di pulsione di morte? Grazie

    Piergiorgio www.piergiorgioblog.blogspot.com

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  2. È l'introduzione del concetto di tempo che rende instabile quello di verità, e la pulsione di morte non dipende dall'orizzonte del senso, né è concepibile come inerzia della materia. Piuttosto è un orizzonte di svuotamento del tempo.

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